A CHI SI RIVOLGE
Il percorso di crescita di un bambino può essere definito come un cammino che lo porterà dalla dipendenza dai suoi genitori all’autonomia. Questo lungo percorso è costellato di tappe evolutive nelle quali il bambino attraversa profondi cambiamenti, sia fisici che psicologici, che richiedono anche alla relazione genitore/figlio di modificarsi ed evolvere di conseguenza.
Può accadere, allora, che i genitori si sentano insicuri, dubbiosi e non sappiano come comportarsi di fronte alle molte sfide poste dalla genitorialità o che, in particolare durante l’adolescenza, i conflitti si esasperino rendendo necessario prendersi del tempo per riflettere sulle dinamiche in atto nella famiglia e capire come stare vicino ai propri figli favorendo il benessere di ognuno.
Il sostegno alla genitorialità è rivolto a madri e padri che stanno attraversando un momento di difficoltà nella relazione con i figli e desiderano riflettere sul proprio stile educativo, per relazionarsi in modo più consapevole ed efficace nei rapporti familiari.


Come si svolge il percorso di sostegno alla genitorialità?
Il percorso di sostegno alla genitorialità può essere affrontato da uno o da entrambi i genitori e, all’occorrenza, può essere parallelamente affiancato da incontri individuali svolti con il bambino o l’adolescente.
Non si tratta di un percorso terapeutico ma volto ad offrire strumenti di psicoeducazione per aiutare i genitori a comprendere meglio il disagio e i bisogni dei figli e supportarli nel percorso di crescita, trovando strategie relazionali più efficaci.
Il percorso è di breve durata e si articola in incontri settimanali o quindicinali della durata di 50 minuti.
RIFLETTERE SUL PROPRIO STILE EDUCATIVO
Diventare madre o padre comporta un inevitabile confronto con la propria esperienza di figli e questo può suscitare il timore di incappare negli stessi comportamenti dei propri genitori nonostante non lo si vorrebbe o, per contrasto, di fare l’esatto opposto In tal senso, il percorso di consulenza genitoriale può essere d’aiuto per mettere a fuoco qual è il modello genitoriale trasmesso dai propri genitori, in cosa lo si ritiene valido e sotto quali aspetti si desidera, invece, discostarsene, in modo tale che le proprie scelte educative siano il più possibile libere e consapevoli, anziché la replica inconsapevole di ciò che si è vissuto nella propria famiglia d’origine.
VIVERE I RUOLI GENITORIALI IN MODO LIBERO E FLUIDO
Negli ultimi anni le famiglie sono profondamente cambiate. Tale trasformazione, tra le altre cose, ha comportato la messa in questione della tradizionale suddivisione dei ruoli all’interno della coppia, in base a cui al padre spettava il compito di garantire alla famiglia la sicurezza economica attraverso il lavoro, mentre alla madre la cura della casa e l’accudimento dei figli.

Per le nuove generazioni una ripartizione rigida e fissa dei compiti risulta superata e non più soddisfacente: la maggior parte delle giovani donne desidera continuare al lavorare anche dopo la nascita di un figlio e, viceversa, sempre più spesso, i padri desiderano avere un ruolo più attivo e propositivo nell’educazione dei figli. Tuttavia, accade sovente che, nonostante le intenzioni, il carico del lavoro di cura rimanga in gran parte sulle spalle delle donne rendendo per loro difficoltoso, se non impossibile, conciliare vita famigliare e professionale; e che, d’altra parte, i padri si sentano estromessi dal compito educativo che desidererebbero fosse più condiviso.

Tra i nuovi scenari di genitorialità vi è, inoltre, quello rappresentato dalle famiglie omogenitoriali, portatrici di bisogni peculiari e alle prese con sfide specifiche già a partire dal concepimento: legittimarsi nel proprio desiderio generativo affrontando lo stigma sociale, ricorrere alla donazione di gameti, alla fecondazione eterologa o GPA (vietate nel nostro paese), narrare la specificità della propria famiglia al bambino. Il percorso di sostegno alla genitorialità, in questi casi, può riguardare la fase decisionale, prima di intraprendere un percorso di PMA e/o successivamente, di supporto per affrontare momenti di stress, difficoltà, pregiudizi e discriminazione.
GESTIRE CONFLITTI E PROBLEMATICHE IN ATTO IN FAMIGLIA
La richiesta di sostegno può sorgere, inoltre, dalla difficoltà a conciliare stili educativi diversi (o persino opposti) dei genitori, da un periodo di disagio personale attraversato da uno dei genitori che si riflette nel rapporto coi figli, da un momento di crisi nella coppia, dalla necessità di gestire il rapporto coi figli dopo una separazione e/o in famiglie ricostituite o ricomposte, o ancora, a causa di un lutto o altro evento stressante che irrompe nella vita famigliare.

